10 agosto 2005

Dublino - Liverpool


Nel nostro ultimo giorno all'Avalon House, da bravi italiani, facciamo razzia di tutto: succhi di frutta, marmellata, pane e persino zucchero!! Usciamo che sembra che avessimo fatto la spesa al supermercato... Del resto ci servirà molta energia per affrontare la mattinata, che esige una prova molto dura: arrivare al porto, fare la traversata in nave fino in Galles e giungere infine a Liverpool!! Infatti non sarà affatto facile, e questo anche perché non è sempre facile prendere il pullman giusto…!:)
Si, perchè oltre a non sapere dove si fa il biglietto (alla fine scopriamo che si fa direttamente sul pullman), non riusciamo a trovare il bus giusto, le indicazioni delle fermate non sono molto chiare (secondo noi)... quindi il consiglio è questo: CHIEDETE SEMPRE CONFERMA AL GUIDATORE DI DOVE STATE ANDANDO. Si, perchè se noi non avessimo fatto così ci saremmo trovati chissà dove...!! Ogni guidatore infatti ci diceva che stavamo sbagliando numero di bus e di andare ad un altra fermata dicendoci il numero di un altro pullman. Puntualmente il guidatore del pullman che ci aveva indicato il pulmista precedente ci diceva la stessa cosa, e così via, per almeno 4 o 5 pullman. Però alla fine ce l'abbiamo fatta, e abbiamo preso il pullman giusto (scusate, ma il numero del bus proprio non me lo ricordo...!!!). Infine arriviamo quindi al porto di Dublino (ma state attenti, non dovete andare al Car Ferry Terminal, perché quello è solo per le auto!! Per i passeggeri c’è un terminal a parte) per prendere il traghetto delle 11:10 e riuscire ad arrivare alle 12:49 ad Holyhead, nel Galles (orario piu' che consigliato visto che quello prima era alle otto di mattina e quello dopo alle sei di sera... cmq per chi volesse saperne di piu' basta andare sul sito delle compagnie, nel nostro caso la Stena Line). Da qui, il nostro obbiettivo sarebbe stato arrivare a Liverpool con il treno, la nostra ultima tappa. Salire sul traghetto è quasi un impresa, quindi il consiglio in questo caso è: CERCATE DI ARRIVARE CON MOLTO ANTICIPO. Infatti dobbiamo farci una lunga coda per fare il biglietto (anche qui, come all'andata, rigorosamente nominali e scontati visto il nostro biglietto interrail...), finito questo dobbiamo farci un'altra coda altrettanto lunga per passare con il bagaglio sotto quei rilevatori che suonano se porti con te qualcosa che non va, proprio come all'aereoporto. Dopodichè, riusciamo finalmente a salire sulla nave. Questa è esattamente come all'andata: salegiochi, burger king (consiglio: se avete pochi soldi da spendere EVITATELI, perchè a confronto di quelli italiani costano tantissimo), bagni bellissimi (APPROFITTATENE!!:)), e qualsiasi altra cosa possa offrirvi una specie di centro commerciale galleggiante... Un ulteriore consiglio è: EVITATE LA SALA FUMATORI, perchè è la morte, ve lo assicuro... non si riesce minimamente a respirare!!! Dopo poco piu' di un'ora emmezza di traghetto sbarchiamo a Holyhead.
Fortunatamente la stazione è subito lì, e quindi per arrivare a Liverpool prendiamo il treno delle 13:35 diretto a Chester per poi cambiare lì con un treno diretto a Liverpool. Non mi ricordo molto bene a quale stazione di Liverpool siamo arrivati (molto probabilmente Central Station o Lime St. Station), ma non credo faccia molta differenza visto che a Liverpool c'è la metropolitana (che loro chiamano Merseyrail) e quindi è molto piu' facile sportarsi. Arriviamo a Liverpool alle quattro del pomeriggio e non riusciamo a metterci daccordo su cosa fare. Prima di arrivare non abbiamo prenotato niente perchè il programma è di passare la notte in aereoporto visto che il giorno seguente Federico e Sara prenderanno l'aereo di ritorno in Italia. Noi (che invece resteremo per altri 3 giorni) decidiamo di passare la notte con loro in aereoporto per tenergli compagnia (risparmiando così anche qualche dindino!) ma a questo punto scattano i quesiti: andare direttamente in aereoporto e stare li fino alla mattina seguente nonostante sia così presto? andare a fare un giro e poi andare in aereoporto? ma se andiamo a fare un giro dove mettiamo gli zaini? Senza che nessuno lo volesse succede un gran casino (forse anche per la fatica/tensione/stanchezza accumulata in questi giorni) e ci mettiamo quasi a litigare. Ma alla fine si risolve tutto per il meglio e decidiamo di andare subito in aereoporto. Quindi prendiamo la metro e scendiamo alla fermata Garston; qui aspettiamo il bus-navetta numero 80A (che bisogna purtroppo pagare!) che ci porterà direttamente a destinazione. Arrivati decidiamo di andare subito a mettere giù gli zaini e di accaparrarci le panchine nella sala d'attesa per evitare di passare la notte dormendo per terra. Non troviamo una vera e propria sala d'attesa ma riusciamo invece a conquistare ben 5 panchine!:) (Ciccio purtroppo dormirà per terra... pooooovero!:)) Da allora in poi, non potendo piu' far altro che aspettare, decidiamo di andare subito a prenotare un ostello per noi quattro che resteremo; quindi chiediamo al punto informazioni dell'aereoporto dove troviamo una signora gentilissima che telefona per noi in tutti gli ostelli di Liverpool per trovare 4 posti letto per le tre sere successive. Fortunatamente ci trova un posto in un'ostello chiamato Embassie che si rivelerà un pò faticoso da trovare ma veramente carino, poco costoso e dove conosceremo un sacco di gente... sopratutto italiani!!:)
Dopo aver giocato a carte, a scherma con i rotoli di domopak, e dopo aver fatto suonare l’allarme di un negozio, decidiamo che per oggi abbiamo fatto già abbastanza danno e ci mettiamo a dormire. La cosa brutta è che nell’aereoporto le luci sono terribilmente e perennemente accese e un’odiosissima voce registrata continua senza sosta a ripetere gli stessi annunci. Tutto questo per l’intera notte, quindi se avete intenzione di dormire in aeroporto il consiglio è: PORTATEVI I TAPPI PER LE ORECCHIE!!
Ma il trauma peggiore per noi sono stati i tizi delle pulizie che alle due di notte, mentre dormivamo beati nei nostri sacchi a pelo, ci svegliano perché dovevano pulire! Madonna mia, io li avrei ammazzati tutti tanta era la rabbia che avevo addosso!! Ma mi sono trattenuta, ma da lì in poi non siamo piu’ riusciti a dormire bene come prima.. Maledetti adetti alle pulizie!!! è_é

Lau! ha lasciato la sua traccia| alle 23:57 |

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09 agosto 2005

Dublino


Fortunatamente anche oggi il sole non ci abbandona e quindi possiamo girare tranquilli e spensierati. Di nuovo come ieri io, Laura, Veronica e Ciccio facciamo un tour separato da quello di Federico e Sara. Innanzitutto andiamo al castello di Dublino, che a dire la verità non ci piace per niente: un cortile dentro quattro mura mentre se vuoi visitare all'interno devi pagare. L'unica cosa positiva è una gara di sculture di sabbia giganti che si sta svolgendo proprio in quel momento all'interno del cortile. Naturalmente nel castello a pagamento non ci entriamo, però riusciamo ad entrare nella chiesetta del castello, questa molto carina. Proseguiamo il nostro giro arrivando ad una chiesa di cui non ricordo assolutamente nulla, e poi finalmente arrivando alla famosissima St. Patrick Church. Tutt'intorno c'è un bellissimo parco dove noi approfittiamo per spaparanzarci. La fatica accumulata durante tutto il viaggio, all'alba del 16° giorno non ci permette di essere dei grandi turisti, quindi per il resto della giornata giriamo un pò a zonzo, seguendo la cartina in direzione di posti plausibilmente interessanti. Verso sera, prima di tornare in ostello, non perdiamo di certo l'occasione per andare ancora una volta a bere la Guiness al Temple Bar!
La sera passa tranquilla, anche se con qualche battibecco. Forse perché domani ce ne andremo da questa favolosa terra irlandese… (?) Mha, chissà!

Lau! ha lasciato la sua traccia| alle 01:10 |

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08 agosto 2005

Dublino


La mattina ci alziamo e andiamo a fare colazione. Fortunatamente il cibo è a buffet, e quindi da bravi ragazzi affamati quali siamo mangiamo come non mai e in piu' ci portiamo via l'ira di dio: panini, marmellata, succhi di frutta e persino lo zucchero.
Poi, prima di cominciare il nostro tour della città, Federico e Sara ci dicono che hanno prenotato un altro volo di ritorno (oltre a quello che avevamo prenotato prima di partire) per andare a casa 3 giorni prima rispetto alla data prevista. Le motivazioni non sono molto chiare, anzi, da quello che ci dicono, non è nessuna in particolare ma molte messe insieme: la fatica e lo stress, il "non ce la faccio più", la sfiga di aver trovato quasi sempre brutto tempo, problemi a casa, i soldi... Insomma, niente di veramente preciso. Noi rimaniamo abbastanza di sasso anche perchè se una persona arriva a spendere ben £70 per prenotare un altro volo e tornare a casa quando alla fine della vacanza mancano solo tre giorni, vuol dire che: o è pazzo, o deve stare davvero male. Non sappiamo cosa dire, ci sembra una cosa assurda, ma Federico sembra convintissimo (e contentissimo), quindi non diciamo nulla, e anzi, a dire il vero ce la prendiamo anche un pò... ci sentiamo tristi, e un pò offesi, non capiamo tutta questa fretta di tornare, non ne vediamo proprio il motivo. Quindi, l'atmosfera del gruppo, che già negli ultimi giorni era stata un pò in crisi, peggiora ulteriormente, anche per il fatto che Federico e Sara ci propongono di girare Dublino separati: visto che a loro piacciono i musei e a noi no, avevano pensato di andare in giro tutto il giorno a vedersi i musei, e noi invece a fare il nostro giro. Sinceramente credo che non aspettassimo altro che ci dicessero una cosa del genere così non saremmo stati costretti a vederci qualcosa che per noi era soltanto una perdita di tempo... però nonostante la cosa ci faccia comodo, rimaniamo di nuovo offesi (non vi è mai capitato di guardare altri ragazzi giocare a qualcosa e non avere il coraggio di chiedere se potevate unirvi al gruppo, ma quando te lo chiedono dici tutto imbarazzato "no grazie", e se invece non te lo chiedono pensi "ma che stronzi" ?... Ecco, noi ci siamo comportati piu' o meno così, credo). Anche a noi era venuta l'idea di diverderci visto che le cose da vedere che ci interessavano erano diverse, però il fatto che loro ce l'avessero chiesto ci spiazzò. Cmq ci diamo appuntamento in un punto della città all'ora di pranzo per mangiare insieme e ci dividiamo.
Fortunamente è una bella giornata di sole e quindi Dublino ci pare bellissima. Camminiamo tranquillamente per la zona perdonale del centro piena di gente, seguiamo tutti i piu' grandi vialoni principali e spesso e volentieri ci fermiamo in un sacco di negozi per turisti che vendono cose "tipicamente irlandesi" di cui Dublino è piena... La città si presenta piacevole, carina e viva, certo non quello che ci si immagina quando si parla di dell'Irlanda fatta di pecore, prati verdi e capelli rossi, però, nonostante sia una tipica città europa, ci piace molto (forse anche perchè finalmente c'è un sole che spacca le pietre e quindi tutto è piu' bello...:)). Purtroppo la città è piena di lavori in corso e quindi la visuale del paesaggio urbano è disturbata da deviazioni, scavi, gru e quant'altro. Da non perdere il Trinity College, la biblioteca, e i magnifici parchi che sono un'oasis di verde all'interno della città. Alle sei del pomeriggio, da bravi turisti che vogliono calarsi nella cultura irlandese, ritorniamo nella zona del Temple bar e facciamo quello che fa un qualsiasi irlandese a quell'ora: andiamo al pub a bere la Guiness!! Seduti in un tipico pub irlandese ascoltiamo della bellissima musica tipica che un signore e una ragazza, armati di chitarra e violino, suonano all'interno del locale. La sera torniamo in ostello e ci prepariamo la cena, sigaretta, partitina a briscola chiamata, e poi di nuovo a letto.

Lau! ha lasciato la sua traccia| alle 20:26 |

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07 agosto 2005

Kilkenny - Dublino


Il giorno prima avevamo pensato di visitare Kilkenny durante la mattina e ripartire per Dublino nel pomeriggio. Così, dopo una bella colazione ci incamminiamo verso il centro città per vedere un pò cosa ci offre questa simpatica cittadina irlandese piena di italiani. Come prima cosa vediamo il castello con il suo grande parco ... Naturalmente per entrare nel castello si paga, quindi noi evitiamo da bravi italiani....!:) Proseguiamo per le vie centrali, vedendo chiese e sbirciando nei negozi. Ma purtroppo il tempo non è molto, dobbiamo già tornare al campeggio, fare gli zaini e chiamare un taxi per arrivare in stazione (eh si, un taxi, perchè un'altra volta a piedi per di piu' con gli zaini, era una cosa che ci rifiutevamo categoricamente di fare...)per prendere il treno delle 14:17. I due taxi arrivano un po' in ritardo, ma i signori sono gentili e ci aiutano a caricare gli zaini. In cinque minuti arriviamo alla stazione di Kilkenny, e paghiamo diviso tre per entrambe i taxi. Aspettiamo davanti alla stazione (si, perchè in GB ti permettono di andare sul binario solo poco prima che il treno arrivi e solo se hai il biglietto!) che arrivi il nostro treno per Dublino delle. Sul treno pranziamo con i nostri soliti toast striminziti e già che ci siamo dormiamo perchè siamo stanchi morti. Arrivati alla Heuston station di Dublino alle 15:54, chiediamo all'ufficio informazioni che pullman dobbiamo prendere per raggiungere l'Avalon House, l'ostello da noi precedentemente prenotato. Quindi usciamo dalla stazione e ci sediamo alla fermata dei bus che si trova proprio lì davanti. Quindi prendiamo un pullman che ci scarica in un posto imprecisato di Dublino e soltanto grazie al super-mega senso dell'orientamento del Ciccio riusciamo ad arrivare in pochi minuti alla meta. L'ostello è molto carino, ma noi rimaniamo leggermente delusi, forse perchè avevamo letto che tutti lo consideravano come l'ostello piu' bello di tutta Dublino... Ora, io gli altri ostelli non lì ho visti, e non posso cerco negare che quello lì non fosse molto carino, però, diciamo, io mi aspettavo una cosa stratosferica e invece era piuttosto normale, solo molto famoso... Bha!! Cmq quest'ostello prevedeva colazione compresa (piuttosto abbondante, visto che era self-service), cucina, porte chiuse con tessera magnetica (il primo sul nostro cammino!), salottino con tv e divani, ascensore (visto che era piuttosto grande) e altre piccole cosucce... Tutto ciò al prezzo di € 17 a testa per notte. Insomma, il rapporto qualità prezzo si può dire che fosse onesto. Essendo in tanti (ricordo che siamo in sei) come al solito ci dividono: Sara e Federico finiscono in una camera di sei persone mentre a me, Ciccio, Veronica e Laura ci sbattono nella Avalon Room !! Allora... per chi non fosse mai stato all'Avalon House deve sapere che l'Avalon Room non è altro che una cemerata con ben 26 letti!! Quindi, se avete problemi a dormire con altra gente o avete il sonno leggero, evitate di finire lì dentro. Personalmente io non ho avuto nessun problema (ok, è vero però che ho anche il sonno pesante e alla sera ero stanca morta e manco una campana avrebbe potuto svegliarmi), ma devo dire che non ho mai sentito nessuno russare o fare casino... Certo, la camerata non era uno dei posti piu' puliti al mondo e c'era sempre molto disordine, ma del resto con tutta quella gente che va è viene è piuttosto normale... Cmq niente di grave, tutto molto piu' sopportabile del previsto. Noi eravamo tutti contenti, perchè ormai le avevamo viste tutte e ci era cresciuto uno spirito tale che avremmo potuto dormire ovunque, e quindi finire in una stanza del genere ci faceva solo ridere. Fortunatamente quel giorno c'era un bel sole , e poi mancava ancora un pò di tempo prima dell'ora di cena, quindi ne approfittiamo per fare un giro veloce della città. Dai primi minuti che mettiamo il piede in iro e ci guardiamo attorno Dublino ci sorprende... La città ci sembra subito molto bella, piena di gente ma anche molto vivibile, e poi non fa quasi per niente freddo, era ora!!! Non abbiamo difficoltà a raggiungere il centro perchè l'Avalon è piuttosto vicino, così ci ritroviamo nella parte forse piu' viva di Dublino: le vie centrali immerse di giovani e turisti che colmano i pub e da sottofondo una tipica musica irlandese. Qui troviamo il famosissimo Temple Bar, il pub piu' famoso di tutta l'Irlanda! E come resistergli allora? :) Entriamo a fatica vista l'enorme quantità di persone che c'è e andiamo dritti nell'area fumatori, che è una piccola parte del locale situata all'aperto (meno male che oggi non piove!). Nel locale due uomini e una ragazza suonano tipica musica irlandese che piace sia ai turisti curiosi e divertiti sia agli irlandesi stessi che, con una birra in mano, cantano allegri (in tutti i sensi) le tipiche canzoni del loro paese. L'amosfera è proprio carina, una cosa completamente nuova, impossibile non viverla almeno una volta! Noi, che vogliamo restare in tema con l'ambiente, ordiniamo Guiness e Irish coffee. I prezzi purtroppo si rivelano essere quelli che ci sono anche in Italia (cioè troppo alti) quindi per vendetta ci portiamo a casa i bicchieri come ricordo... e anche qui siamo sempre i soliti italiani!!! Vabhè... Tornati in ostello andiamo a farci da mangiare e, nonostante l'Avalon sia l'ostello piu' acclamato di tutta Dublino, notiamo suibito che in cucina molte cose scarseggiano, infatti per poter utilizzare qualche padella o pentola a volte dobbiamo aspettare perchè non ce ne sono mai abbastanza... E poi lo scolapasta, qualcosa per far asciugare l'insalata, mestoli e persino piatti. Insomma, ogni volta era un'impresa preparare la cena!! Cmq quella sera chiacchieriamo con tre ragazzi tedeschi che si erano fatti la pasta alla carbonara ma che per noi italiani era tutt'altro! Dopo cena Sara e Federico vanno a dormire, mentre io, Ciccio, Veronica e Laura ci mettiamo a discutere sul programma del giono dopo... e altro che discussione, alla fine diventa quasi una litigata!! Il fatto è che a Federico piacciono i musei, ma ad alcuni di noi invece no... quindi per tutta la sera parliamo di come trovare una soluzione a questa faccenda...

Lau! ha lasciato la sua traccia| alle 03:13 |

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06 agosto 2005

Doolin - Kilkenny


La mattina dopo apriamo gli occhi e sentiamo da sotto la nostra tenda da campeggio, che fuori piove e non poco. In fretta e furia smontiamo le tende, tutti già belli imbaccuccati di prima mattina. Entriamo nell'Aille River per fare colazione e qui Federico comincia a sclerare: non ce la fa piu', vuole tornare a casa, il giorno prima si è scottato per il sole e oggi piove ancora e quindi dice che non ce la fa piu'. Noi rimaniamo tutti un pò sbalorditi e zitti, infatti non diciamo pressochè nulla. Ancora un pò scioccati lasciamo per sempre l'ostello e ci dirigiamo verso la fermata del bus (proprio davanti al Doolin Hostel, l'ostello in cui avevamo dormito una notte prima) ad aspettare il pullman che ci riporterà a Galway da dove poi prenderemo il treno per Dublino. Il pullman ci mette quasi un'oretta ad arrivare, e poi ci scarica proprio davanti alla stazione. Qui ci mettiamo in fila (e che fila!!) per prendere il treno per Dublino, dove arriveremo dopo circa due ore emmezza. Arrivati alla stazione di Dublin Heuston e convinti di rimanere a Dublino almeno due o tre giorni (anche perchè così Federico magari si sarebbe calmato un pò...) cominciamo a telefonare a tutti gli ostelli di nostra conoscienza per trovare un posto per dormire. Purtroppo succede una cosa che non avevamo calcolato: per non si sa quale motivo NESSUN ostello ha sei letti liberi, anzi, ci dicono tutti di essere "full booking". Avevamo speso un casino di monetine per telefonare e non avevamo trovato nemmeno un posto libero. Il caos: non potevamo ripiegare sul campeggio perchè Dublino è una grande città, non è un paesino, chissà i campeggi come saranno in culo ai lupi, e poi il tempo non era esattamente dei migliori e andare in campeggio voleva dire bagnarsi di sicuro e quindi di conseguenza rischiare di essere uccisi da Federico che secondo me quel giorno stava progettando nella sua testa un omicidio di massa. Siamo tutti senza speranza, non sappiamo che cavolo fare, l'unica è andarsene... ma dove? Improvvisamente Laura e Veronica, che avevano riprovato un'ultima volta a telefonare scoprono che l'Avalon House ha sei posti liberi a partire dalla notte di domenica. Noi prenotiamo subito, contenti che almeno il giorno dopo avremo dormito su un letto, e quindi sempre meglio di niente. Però rimaneva sempre il problema di quella notte... dove andare? Pensiamo che possiamo andare a Kilkenny, che inizialmente l'avevamo inserita nell'itinerario, ma poi l'avevamo eliminata per evitare di appesantire troppo il viaggio... Però in quel momento non c'era molta scelta, così ci compriamo un panino perchè le nostre riserve di cibo sono terminate e ormai è ora di pranzo, e poi ci dirigiamo verso il binario per prendere il treno diretto a Kilkenny che sarebbe partito di lì a poco. Alle 15.00 partiamo e arriviamo a Kilkenny alle 16.42. Io e Ciccio partiamo in perlustrazione e in cerca di un posto per dormire. Arriviamo in centro e entriamo al Tourist Information. Chiediamo di qualche ostello ma in teoria ce ne è solo uno, ed è proprio quello a cui avevamo già telefonato e ci aveva detto anche lui che per quella notte era "full booking". Ci dirigiamo comunque là, visto che siamo disperati e poi non si sa mai. Girando per le stradine notiamo che Kilkenny è veramente carina, coloratissima, molto caratteristica, piena di vita... e anche piena di italiani!! Sono ovunque, peggio dei cinesi:) Arriamo all'ostello e come gia' purtroppo immaginavamo, è tutto pieno... Non ci resta altro che andare in un campeggio. Quindi torniamo alla stazione dove gli altri ci stanno aspettando, prendiamo gli zaini e ci incamminiamo verso il campeggio piu' vicino, che praticamente è fuori città. Ma nessuno ha voglia di farsi tutta quella strada a piedi, così, essendo disperati, entriamo in ogni bed&breakfast che troviamo che magari ce n'è uno che costa poco... Però la fortuna non vuole venirci incontro: tutti i posti sono pieni oppure chiedono cifre assurde. Quindi, ormai completamente rassegnati, proseguiamo verso il campeggio... Come predevamo, il posto era piuttosto lontano, piu' o meno mezz'ora di cammino... un dolore assurdo alle spalle, alle gambe, a tutto!! Stanchissimi riusciamo ad arrivare al campeggio che si chiama Tree Grove Caravan and Camping Park . Il posto non è male, anche se un pò troppo fuori dal paese se si è a piedi e anche se il posto dove ci mettono è un po' in pendenza, ma per il resto è molto carino: un sacco di bagni grandi e puliti, tavoli all'aperto e anche una piccola sala dove poter giocare a biliardo o guardare la tv. Piantiamo la nostra tendina e ci prepariamo la cena (che, per la prima volta, vista la disperazione, è un'intera busta knorr a testa!!! Evviva!!!). Ciccio, quel bellissimo tesoro di uomo, era andato a far la spesa di nascosto e si era dato a spese pazze: aveva comprato latte, un dolce e la coca cola!! Eeeeehh, festa grande!! Dopo la nostra favolosa cena ormai si è fatto buio, quindi guardiamo un pò la tv e poi facciamo una partita a carte. E alla fine, come al solito, tutti a dormire!

Lau! ha lasciato la sua traccia| alle 14:07 |

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05 agosto 2005

Doolin e le Cliffs of Moher


Il giorno seguente ci svegliamo di buon'ora. Guardiamo fuori dalla finestra e magicamente i nuvoloni se ne sono andati ed è uscito il sole. Evviva, il cielo è di un azzurro fantastico e, dopo dieci giorni di autunno inoltrato, ci sembra finalmente estate. Facciamo colazione con le nostre scorte di pane e marmellata rubata il giorno prima a Galway. Visto che abbiamo intenzione di stare a Doolin ancora una notte, chiediamo alla tipa della reception di prenotarci la camera per un'altra sera, ma purtroppo ci dice che l'ostello è tutto pieno e quindi dobbiamo sloggiare. Per poco non ci incazziamo, perchè è già la seconda volta che ci capita (la prima a Stromness), ma effettivamente possiamo prendercela solo con noi stessi che non siamo stati furbi a prenotare subito due notti invece che una sola. Quindi ci tocca assolutamente trovare un'altra sistemazione. Federico e Laura allora vanno in avanscoperta... Si incamminano per l'unica lunga via di Doolin in cerca di un ostello economico (evitando naturalmente i B&B che per noi costano una fortuna). Ci mettono un bel pò a tornare, hanno chiesto a 2 o 3 ostelli, ma nessuno di loro aveva posti oppure non li riceveva... Insomma, un casino, e alla fine, visto che tanto il cielo era limpidissimo, decidiamo di andare ad accamparci nel giardino dell'Aille River Hostel, con la nostra fedele tenda. Quindi lasciamo il Doolin Hostel, e ritorniamo là, chiediamo se c'è posto al nostro vecchio amico Charles, proprietario dell'ostello, e lui ci fa accampare al costo di € 7 a testa, potendo utilizzare tutti i servizi dell'ostello. Piantiamo la tenda, e poi partiamo direttamente per andare alle famigerate Cliffs of Moher, destinazione del giorno. Per raggiungere le Cliffs ci sono due modi: in pullman o a piedi. Inizialmente pensiamo che sarebbe meglio andare con il pullman, visto che da Doolin è una lunga passeggiata di circa 10 km. Però poi, raccogliendo informazioni e consigli da gente del posto, ci convinciamo che è molto meglio andare a piedi perchè, in caso contrario, non si vedrebbe nulla e non ci si godrebbe il paesaggio fino in fondo. Cominciamo la nostra camminata, rigorosamente in salita, e visto il tempo soleggiato ed estivo, nel giro di poche centinaia di metri il paesaggio ci sembra già fantastico... Piu' camminiamo e piu' il posto diventa meraviglioso: sterminate colline verdeggianti, cielo limpido e natura incontaminata. Ben presto scopriamo però che fare un percorso del genere è come partecipare a una puntata di "Giochi senza frontiere", infatti gli ostacoli da superare, saltare, evitare e schivare sono veramente tanti... Il percorso infatti è pieno di piccoli torrenti, di gigantesche pozze di fango (questo anche perchè il giorno prima aveva piovuto tutto il giorno), di numerosi fili spinati o elettrici e soprattutto, cosa che a me ha spaventato a morte, è pieno di mucche e cavalli che girano indisturbati, brucano l'erba e corrono felici... Alla fine abbiamo scoperto che quegli animali sono abituati alla presenza dell'uomo, quindi loro non hanno paura e non ti attaccano, ma nel momento in cui ci siamo trovati una cavalla che ci inseguiva, io sinceramente mi sono cagata in mano! Cmq abbiamo proseguito il nostro percorso, ci siamo messi a mangiare sulle scogliere a picco sul mare, e poi abbiamo proseguito ancora. Il punto di arrivo era una torre, punto in cui arrivi con il pullman e lo riprendi per tornare indietro, quindi dove c'erano tantissimi turisti. La torre dista da Doolin circa 10 km, che noi abbiamo percorso lentamente nel giro di 5 o 6 ore. Quando siamo arrivati infatti erano circa le quattro del pomeriggio; la torre, una sorta di centro informazioni, era assediata da centinaia di turisti. Il pullman per tornare indietro sarebbe stato di lì a tre ore, quindi decidiamo di tornare a piedi, però dalla strada asfaltata. Ci incamminiamo, ma nessuno ha molta voglia di camminare ancora, quindi ogni volta che passa una macchina mettiamo fuori il pollice per chiedere un passaggio. Ad un certo punto si ferma una macchina di coniugi irlandesi che carica su Laura e Veronica. Dopo cinque minuti si ferma un furgoncino guidato da un vecchio signore irlandese che a vederlo sembrava Babbo Natale. Ci carica su in sei: io, Ciccio, Sara, Federico e altri due tizi polacchi. Il furgone è veramente messo male, una carretta insomma, però almeno va e noi non dobbiamo camminare. Il vecchio signore è di poche parole, ci spiega solo che lui non sta andando a Doolin, dove dobbiamo ritornare noi, quindi ci dice che se vogliamo che lui ci porti lì dobbiamo offrirgli una pinta di birra. Accettiamo l'offerta, e infatti alla fine Ciccio gli da 4 euro, l'equivalente di una Guinness. Ritornati al nostro ostello ci leviamo i vestiti e le scarpe sporche di fango e ci facciamo una doccia. Federico si accorge di essersi scottato la testa a causa del sole forte, e anche noi effettivamente ci sentiamo un pò bollenti. Dopo cena Ciccio e Federico si fanno una partita a scacchi, mentre Sara e Laura si occupano del lavaggio dei vestiti. Conosciamo per caso due tipi di Livorno, uno dei quali abita lì a Doolin da un mese in una delle tende piantate insieme alla nostra nel giardinetto dell'Aille River Hostel, e per mantenersi di sera fa il cameriere in un ristorante. L'altro è un suo amico che ogni tanto viene a trovarlo. Quando ormai si sta facendo buio Sara, Federico, Laura e Veronica vanno in tenda, mentre io e il Ciccio andiamo nella parte del paese dove ci sono i pub e andiamo a berci qualcosa. Scegliamo l' O'Connor, il pub piu' caratteristico e antico del paese. Dentro ci sono tre musicisti che suonano tipica musica irlandese, e così stiamo lì un'oretta a goderci lo spettacolo. Verso le undici emmezza ritorniamo all'ostello, camminando lungo l'unica via del paese che a quell'ora era immersa nel buio piu' totale. Arrivati all'ostello entriamo in tenda, puntiamo la sveglia, e ci addormentiamo stanchi morti.

Lau! ha lasciato la sua traccia| alle 16:07 |

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04 agosto 2005

Galway - Doolin


Quella mattina ci alziamo piuttosto presto, per cercare di arrivare in tempo per la colazione compresa nel prezzo, prima che finisca tutto. Ci abbuffiamo di toast con marmellata, burro e zucchero ed inoltre rubiamo una ventina di quelle piccole confezioni di marmellata per un'eventuale spuntino o colazione futura (e, diciamocela tutta, anche perchè siamo marcioni e italiani... :)). Finito di mangiare prendiamo i nostri zaini e usciamo dall'ostello, attraversiamo la strada e siamo già arrivati alla stazione. I nostri piani prevedono di andare a Doolin, una cittadina a pochi chilometri da Galway. Per farlo purtroppo non possiamo usare il treno perchè a Doolin non c'è la stazione, quindi dobbiamo per forza di cose prendere il pullman. Tra l'altro comincia a piovigginare e il cielo non promette per niente bene. Ci mettiamo davanti alla stazione ad aspettare il pullman delle 10:26 che ci portera' a Doolin, intanto i minuti passano e la pioggia diventa sempre piu' forte. Improvvisamente ci viene in mente che quello che dobbiamo prendere non è uno dei normali pullman che abbiamo trovato per esempio a Dublino dove il biglietto si faceva direttamente sull'autobus... Eh no, questo è diverso, è uno di quei pullman di linea per i lunghi tragitti dove probabilmente devi avere già il biglietto per salire... Solo che mancano pochissimi minuti prima che arrivi il pullman... bisogna sbrigarsi!! Allora io, Ciccio e Laura entriamo di corsa e andiamo a chiedere alla biglietteria della stazione quanto costa un biglietto per Doolin. La tipa ci dice che costa €12.50 a testa. Porca puttana, pensiamo noi! Però a Doolin ci dobbiamo andare, e abbiamo già sacrificato il lago di Lochness per lo stesso motivo del prezzo alto del pullman, quindi per questa volta ce ne freghiamo e prendiamo i biglietti. Facciamo tutto questo con una fretta incredibile, poi usciamo dalla stazione e ormai e' cominiciato il diluvio universale. Veronica, Federcio e Sara, che erano rimasti fuori ad aspettare il pullman mentre noi comprevamo i biglietti, stanno caricando gli zainoni e zainetti di tutti nel bagagliaio del bus; tutto e tutti sono fradici, e anche noi ci bagnamo un bel pò. Nel giro di un'oretta emmezza siamo a Doolin, un paesino minuscolo, composto da una sola lunga via, ma nonostante questo gli ostelli non mancano perchè il posto è spesso frequentato dai turisti visto che Doolin è il pease piu' comodo e vicino per riuscire a raggiungere le Cliffs of Moher, delle grandi scogliere a picco sul mare, infatti noi eravamo andati lì proprio per quello. Scendiamo dal pullman che si è fermato proprio davanti all'Aille River Hostel, l'ostello in cui avevamo intenzione di andare noi visto che avevo letto che era un ostello fantastico. Chiediamo a Charles, il proprietario, se ha sei letti per la notte, ma purtroppo è tutto pieno, a meno che non vogliamo piantare la tenda nel giardinetto di fianco all'ostello. Purtroppo per il tempo non era dei migliori, pioveva ancora, il cielo era completamente coperto, e non sembrava avesse intenzione di smettere. Quindi rifiutiamo la sua offerta, allora lui, gentilissimamente, si prende la briga di chiamare altri ostelli nel paese per trovarci un posto. Ce lo trova immediatamente al Doolin Hostel, un ostello molto carino duecento metri piu' aventi lungo l'unica via della città. Quindi salutiamo il nostro amico Charles e ci avviamo sotto la pioggia verso il nostro prossimo ostello. Il Doolin Hostel è proprio carino, con una sala con la tv e divani, una grande cucina per cucinare e un'altra stanza per mangiare. Siamo fortunati e ci da una camera solo per noi, con bagno in comune sul piano. Tutto questo per € 14 a testa, che non è poi moltissimo. Sistemiamo le nostre cose e cominciamo a preparare il pranzo. Purtroppo fuori non vuole proprio smettere di piovere, quindi nessuno di noi ha voglia di cacciare fuori il muso e uscire al freddo e al gelo. Insomma ce ne stiamo tutta la giornata in ostello, giocando a carte e facendo nulla. Sara è l'unica che, anche in una giornata di riposo come quella, non si impegrisce ma si mette a farci i biscotti e poi perfino gli gnocchi e la pasta fatta in casa per la cena!! Che donna di casa... Quindi alla sera ci mangiamo pasta fatta in casa con sughetto di piselli e per la prima volta dopo tanto tempo, riusciamo a riempirci la pancia! La sera la passiamo un pò come il resto della giornata... Conosciamo anche un signore che vive a Toronto e che è a Doolin con sua moglie e le sue tre figlie. E' un tipo simpaticissimo, lui ci parla un pò del Canada e noi gli parliamo dell'Italia, ma poi se ne va e noi rimaniamo lì nella sala dell'ostello a cazzeggiare ancora un pò. Ma ad una certa ora, come sempre, finiamo tutti a dormire.

Lau! ha lasciato la sua traccia| alle 17:24 |

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03 agosto 2005

Belfast - Galway


Purtroppo la nostra permanenza a Belfast è terminata, quindi la mattina del 3 agosto riprendiamo il nostro fedele amico zaino e ci incamminiamo verso la Central Station di Belfast per cercare di arrivare nel pomeriggio a Galway. Naturalmente quando hai uno zaino di 12 kg sulle spalle, tutti i posti ti sembrano piu' lontani del solito, quindi, la strada dal nostro ostello fino a East Bridge Street, la via in cui si trova la stazione, normalmente potrebbe sembrarvi una tranquilla passeggiata, ma con gli zaini è tutta un'altra cosa... Noi andavamo al risparmio, e quindi non abbiamo pensato di prendere un pullman, anche se mentre camminavo mi sarebbe tanto piaciuto...! Comunque alla fine, con un pò di fatica, arriviamo alla stazione di Belfast, dove ci aspetta il treno per Dublino. Infatti per andare a Galway dobbiamo obbligatoriamente passare da lì, visto che in Irlanda il servizio ferroviario scarseggia un pò... Quindi ci mettiamo in fila per prendere il treno delle 10:30 diretto a Dublino, e con nostra grande sorpresa Belfast è la prima stazione in cui ci controllano il foglietto da compilare che ti danno insieme al biglietto dell'interrail, e ce lo fanno gentilmente riempire. Da quando eravamo partiti l'avevamo tutti compilato solo una volta, ma da quando avevamo visto che nessuno ci faceva caso avevano lasciato perdere, infatti quella di Belfast fu la prima ed unica volta. Quindi saliamo sul treno e siamo a Dublino alle 12:35. Qui dobbiamo cambiare stazione e andare con l'ultizzo di un pullman dalla Connolly Station alla Heuston Station. Quindi Veronica e Federico si precipitano a chiedere all'ufficio informazioni quale bus prendere, andiamo alla pensilina proprio lì di fronte, saliamo su quello indicatoci e raggiungiamo Heuston Station. Lì pranziamo (all'aperto perchè finalmente è uscito un pò di sole) e aspettiamo che arrivino le 14:25 per prendere il treno che ci porterà a Galway. Riusciamo ad essere a Galway alle 17:05. La stazione è piccolina, del resto come la città; ci piazziamo sui gradini d'entrata e ci dividiamo: Laura e Veronica vanno al Tourist Information (ormai tappa fissa in ogni luogo), Federico e Sara vanno a chiedere disponibilità di letti al Kinlay House, un'ostello molto carino in centro città che purtroppo non avrà posto per noi, e anche al Barnacles Quay Street House, idem con patate e forse anche un pò troppo caro per le nostre tasche. Quindi non ci resta che chiedere al Galway Hostel, un'ostello proprio di fronte alla stazione (il sito fa un pò cagare, anzi a dire il vero un sito vero manco ce l'hanno). Ci fa pagare € 17 a testa (oramai siamo tornati ai nostri vecchi euri...:))... A noi sembra un pò tantino, non è che abbiamo molta voglia di spenderli, però è l'unica soluzione, quindi accettiamo, forse anche spinti dalla buona notizia che la colazione è compresa. Come era già successo spesso, ci dividono: io dormo con Veronica in una camera di sole donne, Laura e Sara in un'altra camera mista, mentre Ciccio e Federico da soli. A dire la verità l'ostello non è che sia uno splendore: la cucina c'è ma è piccola, ci sono solo due gabinetti per le donne in tutto l'ostello, le docce sono un pò spartane e le camere piccole. Mettiamo giù gli zaini e usciamo a vedere un pò la città... Scopriamo che Galway è veramente carina, con tanti negozi, tante casettine colorate, piena di vita, con un sacco di gente per le strade nonostante per loro sia già tardi, artisti da strada, e chi più ne ha più ne metta. Conosciamo anche un barbone di nome John, che appena capisce che siamo italiani ci dice quanto lui ami l'Italia e ci racconta un pò della sua vita: è irlandese e ha una quarantina d'anni, ma in verità ne dimostra 60; quando era piu' giovane era arruolato nella legione straniera in Francia; poi in un secondo tempo girò l'italia facendo il barbone e suonando il flauto. Era un tipo simpatico, lo salutammo e continuammo il nostro giro. Giriamo un pò per tutto il centro di Galway, e solo verso le otto torniamo all'ostello per la cena. Purtroppo la cucina dell'ostello è un pò piccola, quindi dobbiamo aspettare un pò per poter cucinare. Nel frattempo prenotiamo il pc per mezz'ora e cerchiamo qualche ostello o campeggio per le nostre prossime tappe... Dopo cena decidiamo di uscire e magari andare in qualche pub tipicamente irlandese dove poter bene la fantomatica Guinness. Quello che scegliamo non è esattamente tipico, però non è nemmeno brutto. Dentro il locale non ci sono i suonatori di musica irlandese che invece spesso ci sono e intrattengono la gente... vabhè, sarà per un'altra volta. Ormai si è fatto tardi, quindi torniamo all'ostello, ci infiliamo nel letto e buona notte a tutti.

Lau! ha lasciato la sua traccia| alle 16:55 |

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02 agosto 2005

Belfast


Appena svegliati e recuparato una cartina di Belfast , scopriamo che il nostro ostello si trova a nord del centro, con una posizione fantastica rispetto alla città. Per tutta la mattinata giriamo un pò: vediamo la City Hall, l'Università e il giardino botanico. Belfast è una città piuttosto popolata e molto europea, più che tipicamente irlandese... Però è molto carina, colorata e viva. Visto il temporale improvviso, decidiamo di andare a mangiare all'ostello. Nel pomeriggio continuiamo il nostro tour con il Clock Tower, le vie del centro, un artistico pesce gigantesco e chiese varie. Purtroppo non riusciamo ad entrare in nessuna chiesa nè in nessun museo, perchè anche qui in Irlanda come in Scozia alle 17 (addirittura anche alle 16.00) chiude tutto, e come al solito noi arriviamo sempre in ritardo. Improvvisamente ci ritroviamo nella zona pedonale, quella più centrale di tutte, il cuore oserei dire... e puff, non c'è più nessuno. Suonano le sei p.m. e la città si svuota completamente. Vista la situazione desertica decidiamo di tornarcene in ostello, dove ceniamo e passiamo una serata tranquilla. 'Notte.

Lau! ha lasciato la sua traccia| alle 18:29 |

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01 agosto 2005

Thurso - Belfast


Primo giorno di agosto e guardando fuori dalla finestra ci sembra novembre. Ci prepariamo in fretta e furia perchè siamo già in ritardo, meno male che Sara si è svegliata prima (ma come fai a dormire così poco, mi chiedo io...!!) e ha già preparato la colazione per tutti (che tesoro!!). Però siamo in ritardo e noi dobbiamo arrivare alla stazione di Thurso per prendere il treno delle 06:52 a.m. per tornare a Inverness. Insomma, vista tutta la nostra fretta, ci dimentichiamo di lasciare giù uno dei due mazzi di chiavi della stanza, e così, senza farlo apposta, oltre ad aver mangiato quintali di roba a sbafo, oltre a non aver pagato l'asciugatrice, gli freghiamo (involontariamente, sia ben chiaro...) anche un mazzo di chiavi!! Povero George... credo che appena se ne accorgerà metterà per tutta la Scozia cartelli con disegnate le nostre facce e con sotto una taglia per chiunque ci catturi e ci riporti da lui... ma Ciccio e Veronica promettono di rispedirgliele con le dovute scuse appena torniamo in Italia... (cosa che, nonostante le buone intenzioni, non è stata ancora fatta...). Per fortuna riusciamo a prendere il treno a pelo e così arriviamo a Inverness. Ci mettiamo in fila per salire sul treno delle 10:52 a.m. che ci porterà a Glasgow (sì, perchè in Gran Bretagna si fa la fila, mica come in Italia che ci si fa strada a spintoni...) e chi becchiamo? Il nostro amico Bobby conosciuto a Stromness!! What a little world!! Gli chiedo se anche lui sta andando a Glasgow e mi risponde che invece va ad Edimburgo. Lo salutiamo e non lo vedremo mai piu'. Saliamo sul treno per Glasgow e alle 13:02 p.m. arriviamo alla stazione di Perth, dove dobbiamo nuovamente cambiare treno e prendere la coincidenza delle 13:13 p.m. Ad un certo punto, a causa di una semi-figura di merda del Ciccio, conosciamo un tipo romano di cui non sapremmo mai il nome. E' un tipo simpatico, infatti riesce a tirare un pò su il morale di tutti che siamo un pò giù. Tra le altre cose ci racconta che è lì perchè è venuto a trovare la sua ragazza che si trova in Scozia per un corso universitario, ma in verità lei vive in Uzbekistan e quindi riescono a vedersi solo una volta ogni sei mesi... Insomma, una storia mica facile gli dico io... Ma l'amore trionfa su tutto!! Tra una risata e l'altra arriviamo alla stazione Queen Street di Glasgow dove dobbiamo cambiare stazione e andare a quella centrale, quindi prendiamo un pullman che arriva nel giro di 5 minuti (madonna mia quanto sono organizzati questi scozzesi!!) e che tra l'altro è pure gratis (basta mostrare il biglietto del treno) e in men che non si dica siamo a destinazione. Qui salutiamo il nostro amico romano e ci mettiamo alla ricerca del nostro prossimo treno. Decidiamo di prendere il treno delle 15.30 p.m. che arriva a Stranraer, dove partono i traghetti che vanno in Irlanda. Mentre aspettiamo ci prepariamo il nostro solito e misero pranzo: due fette di pane + fetta di prosciutto + sottiletta. Oh, poveri noi!!! Saliamo sul treno e arriviamo a Ayr, dove dobbiamo cambiare per l'ennesima volta treno e prendere la coincidenza delle 16:34. Alle 17:55 arriviamo alla stazione di Stranraer, e lì fuori, a pochi metri, c'è l'ufficio del check-in per i traghetti. Facciamo i biglietti (rigorosamente nominali) e, con nostra grande sorpresa, paghiamo solo £10.50. Questo prezzo "speciale" ci è concesso grazie al nostro mitico biglietto Inter-rail, che ci permette di avere un grosso sconto, e forse anche grazie al fatto che la compagnia di traghetti con cui viaggiamo non è piu' Northlink (come per andare alle isole Orcadi) ma Stena Line, che magari è un cincinnino meno costosa... Salpiamo alle 19:50 con questo traghetto che all'interno ha di tutto, dal burger king alla sala giochi. La traversata dura 105 minuti, e alle nove emmezza circa attracchiamo a Belfast. Rimaniamo stupiti dall'efficienza organizzativa della compagnia quando vediamo la velocità con cui ridanno a tutti il proprio bagaglio nel giro di dieci minuti... Ehhh quante ne sanno questi scozzesi! Scendiamo dal traghetto e ci avviamo a piedi verso la città e sopratutto verso lo stesso che avevamo prenotato a Glasgow per evitare di arrivare e non trovare uno straccio di posto per dormire... Dopo qualche centinaia di metri -e con le spalle che già chiedevano pietà- fuori dal porto incontriamo un signore in auto che ci chiede dove stiamo andando e gentilmente si offre di accompagnarci. Noi, da tipici italiani, inizialmente siamo un pò diffidenti (tra l'altro si era fatto pure buio) quindi non accettiamo subito, ma provati dalla stanchezza e con le spalle doloranti facciamo cadere la nostra barriera di diffidenza e decidiamo di fidarci. Il signore si rivela essere molto simpatico, ci parla un pò di lui, ci informa che in quei giorni c'è un festival in città, ma sopratutto ci da la dritta di non andare mai a ovest della città, parte in cui risiedono gli anglicani... Infatti a Belfast il dissidio tra anglicani e cattolici non è ancora superato, e noi, essendo italiani, veniamo considerati automaticamente cattolici, e quindi ci consiglia di stare alla larga da quella parte di città. Il signore gentilissimo ci fa scendere proprio davanti all'ostello,ci aiuta a scaricare i bagagli e infine ci saluta e se ne va. Bhe, come prima impressione l'Irlanda ci sembra fantastica!:) Entriamo nell'ostello che si chiama "The Linen House" e ci sembra subito piuttosto carino. Siamo fortunati e ci danno una stanza tutta per noi con persino il bagno a soli £11 a testa. Ci sistemiamo e poi andiamo in cucina a prepararci la pappa serale con le nostre solite buste knorr... Dopo cena scendiamo al piano di sotto a fumarci una sigaretta. Qui Laura e Veronica conoscono tre ragazzi polacchi con cui chiacchieriamo un pò e con cui facciamo anche qualche partitina a calcetto balilla. All'una, stanchi morti dopo un'intensa giornata di viaggio, andiamo a nanna.

Lau! ha lasciato la sua traccia| alle 23:12 |

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31 luglio 2005

Kirkwall - Thurso


La mattina si riparte, si ritorna alla stazione dei bus e si aspetta il pullman che ci riporterà a Stromness, da cui prenderemo di nuovo il traghetto per tornare sulla terra ferma, insomma rifaremo al contrario lo stesso giro dell'andata. Prendiamo il traghetto delle 09.00, e così riusciamo ad arrivare a Scrabster alle 12.00. Al porto riusciamo a prendere quasi subito un pullman che ci riporta alla stazione di Thurso. In quattro ci avventuriamo alla ricerca di un'ostello libero e, pensate un pò, ne troviamo ben due! Quello che scegliao noi è un bellissimo ostello a poche centinaia di metri dalla stazione e dal resto della città: il Sandra's Backpackers Hostel. Magari noterete che il sito internet fa un pò cagare... ma non lasciatevi ingannare dalle apparenze!! Il proprietario, George, è un tipo gentilissimo che ci prepara subito la camera (sei letti per £9 a testa, piccolina ma bella, tutta per noi e con bagno!), la cucina è spettacolare e soprattutto c'è un sacco di roba gratis: pasta, biscotti, zucchero, caffè, latte... Noi naturalmente, da sattoni quali siamo, usufruiamo abbondantemente di tutto questo ben di Dio... Oltrettutto c'è anche internet gratis, e quindi alèèèè! La lavatrice+asciugatrice è quella piu' economica di tutta la Scozia: 1 solo pound per lavare e asciugare (tra l'altro avremmo dovuto mettergli la moneta in un cassettino, ma neanche a farlo apposta ci siamo dimenticati... e pensare che io volevo pure lasciargli la mancia per l'ospitalità...!! Povero George). La città è molto carina, unica pecca: un freddo cane! Per ripararci un pò dal vento decidiamo di entrare in una chiesa che dev'essere quella principale... Dentro troviamo un gruppo di fedeli che cominciano a cantare inni religiosi, accompagnati da chitarra elettrica e batteria... Decidiamo di unirci al coro globale visto che c'è un mega-schermo che proietta le parole delle canzoni e facciamo un pò i cretini... Finite le canzoni si mettono a parlare, e noi, nonostante capissimo poco niente, realizziamo che siamo finiti in mezzo ad un gruppo di fanatici religiosi che ogni settimana si incontra per cantare e discutere delle loro esperienze con Dio e cose del genere... Metà di noi scappa fuori di corsa... non si sa mai: magari è una malattia contagiosa!!!:) La sera ce ne stiamo un pò a cazzeggiare in cucina e poi tutti a nanna... tranne Laura e Sara che stanno su fino all'una di notte per cercare di fare asciugare la roba che avevamo lavato... Un consiglio: non fidatevi mai delle asciugatrici britanniche... vi fregheranno sempre!

Lau! ha lasciato la sua traccia| alle 11:54 |

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30 luglio 2005

Stromness - Kirkwall


La mattina ci alziamo come al solito di buon'ora, salutiamo Bobby e ci facciamo dare il suo indirizzo e-mail, andiamo alla fermata davanti al porto e prendiamo il pullman per Kirkwall, la capitale dell'isola. Il tragitto è breve, e nel giro di mezz'ora siamo alla stazione dei bus di Kirkwall. Quattro di noi vanno in perlustrazione in cerca di un'ostello per la notte. Purtroppo tutti quelli che troviamo sono già prenotati, quindi non ci resta altro che caricarci gli zaini sulle spalle e andare al campeggio piu' vicino, il Pickaquoy Centre Caravan & Camping Park. Pranziamo, montiamo la tenda e poi andiamo nel centro del paese a fare un giro. Nonostante sia la capitale dell'isola non è che ci sia granchè, tutti noi infatti abbiamo preferito Stromness, forse proprio perchè piu' piccola e quindi piu' tipica e piu'... come dire... scozzese:) Però Kirkwall ha una cattedrale bellissima, St. Magnus. Dobbiamo aspettare un pò però per poter entrare, perchè in quel momento si sta svolgendo un matrimonio. Nel frattempo gironzoliamo qua e là, imbattendoci in altre rovine di qualche castello o chiesa che siano... Per cena mangiamo fish&chips in una tavola calda tra le viuzze di Kirkwall, e ritorniamo al campeggio. Lì conosciamo una simpatica signora scozzese, in vacanza con il marito e un cane bellissimo di nome Sam, con cui facciamo quattro chiacchiere. Alla sera festeggiamo il compleanno di Federico, visto che oggi compie 25 anni... Auguri!!!! E poi, come sempre, tutti a nanna.

Lau! ha lasciato la sua traccia| alle 23:25 |

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29 luglio 2005

Inverness - Stromness


Alla mattina ci alziamo all'alba per riuscire a fare a piedi tutta la strada fino alla stazione e prendere il primo treno alle 7 e qualcosa am che ci porterà alle isole Orcadi. In definitiva Inverness ci ha fatto un pò schifo, ma poverina, non è stata colpa sua... Scendiamo alla stazione di Thurso, una piccola città nel nord piu' nord della Scozia che c'è e che visiteremo prossimamente, nella via di ritorno per andare in Irlanda. Da lì aspettiamo il pullman che ci scaricherà al porto di Scrabster, un paesino poco lontano da Thurso dove partono i traghetti per le isole Orcadi. Il tragitto è piuttosto corto, infatti il biglietto del pullman lo paghiamo una stupidata. Alle 13.15 prendiamo il traghetto della NorthLink al costosissimo prezzo di £14.50 e nel giro un'ora e mezza arriviamo a Stromness, il porto piu' grande dell'arcipelago, sulla Mainland, l'isola piu' grande. Stromness è piccola e molto caruccia, e fortunatamente troviamo da dormire in un'ostello di nome "Brown's" vicinissimo al porto, in Victoria Street. In pratica è una grande casa gestita da marito e moglie con delle camere e una cucina al piano terra, e altre camere al piano superiore in casa loro. Nel pomeriggio facciamo un giro per la città e nei dintorni... Il paese è proprio piccolo, pieno di gatti cicciosi e circondato da paesaggi suggestivi. Ah, naturalmente non dimentichiamoci del vento gelido che ci accompagna ovunque... del resto siamo in culo ai lupi, c'era da aspettarselo. Ritorniamo in ostello e il Ciccio, socievole com'è, conosce subito Bobby, suo compagno di camera. Bobby è un ragazzo americano in vacanza da solo che ha girato mezzo mondo e sa un sacco di cose... Io, il Ciccio e Veronica andiamo con lui a bere qualcosa in un pub lì vicino. Parliamo un pò di musica, del suo paese e di cazzate varie... insomma facciamo quattro chiacchiere e poi ce ne torniamo in ostello che ormai è ora di cena. Anche qui riusciamo a trovare del cibo gratis... evviva il free food!! Facendo un mix di quello che abbiamo e di quello che troviamo riusciamo a farci una frittata con prosciutto e zucchine... che lusso! E anche stasera c'è andata bene, fumiamo la sigaretta della buona notte e poi tutti a dormire.

Lau! ha lasciato la sua traccia| alle 03:05 |

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28 luglio 2005

Edimburgo - Inverness


Prendiamo il treno con direzione Inverness. Lì decidiamo di andare direttamente a Lochness, vedere il famigerato lago e trascorrere la notte in qualche campeggio sperduto sperando di non essere mangiati da misteriosi mostri marini. Però scopriamo che il biglietto del pullman, per fare mezz'ora di strada e arrivare lassù, costa la bellezza di £8 solo andata (grrrrrr). Decisamente troppissimo per noi poveri squattrinati che fanno una vacanza da zingari (come dice mia nonna). Però ci rode parecchio non andare a Lochness, quindi non ci demoralizziamo e proviamo a chiedere al primo pullman che passa se va da quelle parti. Con sorpresa di tutti il pulmista ci dice che sta andando proprio dove andiamo noi, e per la modica cifra di £2.25!! Cogliamo al volo l'occasione e carichiamo gli zaini. Però mi viene un dubbio (troppo bello per essere vero, no?) e quindi chiedo bene all'autista se effettivamente sta andando proprio nella nostra direzione... Infatti, così non era! Quindi ributtiamo giu' tutti gli zaini e diciamo addio ai nostri dindini buttati nel cesso. Consiglio: scandire bene le parole per evitare che dei pulmisti vichinghi capiscano roma per toma. Gambe e morale in spalla e ci incamminiamo per l'unico campeggio della città: 3 kilometri a piedi, zaini compresi. Miiiiiiii! E' una faticaccia incredibile, ma alla fine ce la facciamo. Purtroppo il tempo non è dalla nostra parte, e quindi mentre montiamo la tenda comincia a scendere quella cavolo di pioggerellina tipica del posto che è tutt'altro che simpatica. Visto il brutto tempo, la cena si fa in tenda e nel nostro prestigioso menu' predominano buste Knorr a base di riso e crema di piselli; come dolce ci concediamo un prelibato omogenizzato alla frutta Mellin. Durante la serata abbiamo la -brillante- idea di lavare un bel pò di roba. Peccato che abbiamo un solo gettone per l'asciugatrice, e naturalmente sfiga vuole che non asciughi nulla. Tra l'altro la reception del campeggio è ormai chiusa, quindi Laura e Federico vagano per tutto il campeggio cercando qualche buon cristiano che gli possa vendere un gettone per asciugare la roba, ma purtroppo senza risultati, finendo persino nella roulotte di una tizia completamente ubriaca. Pace e amen dico io, tanto è inutile stenderli visto che con l'umidità e la pioggia e il freddo non si asciugheranno mai... Ma i nostri eroi non demordono e allora si chiudono nei bagni del campeggio ad asciugare felpe e jeans sotto la macchinetta dell'aria per asciugarsi le mani. Io invece, accusando tutti di pura pazzia, torno nella tenda e vado a nanna. Nel frattempo si era messo a diluviare. Evvai.

Lau! ha lasciato la sua traccia| alle 21:47 |

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27 luglio 2005

Edimburgo


La mattina ci alziamo e andiamo subito a cercare un supermercato scaccione dove trovare del cibo... Massima priorità: risparmiare! Fortunatamente anche in Scozia esiste il Liddl e quindi riusciamo a fare tutta la spesa con meno di 1 pound a testa. Continuamo in nostro giro turistico includendo anche qualche museo, che quasi tutti hanno trovato palloso, ma almeno dentro c'era caldo... Verso fine giornata arriviamo stanchi morti ad una collina, ma la parte masochistica di noi improvvisamente salta fuori e così ci mettiamo a fare una scalata ripidissima che ci sembrava di arrampicarci su chissà quale monte gigantesco.... Cmq con un pò di fatica siamo arrivati in cima, dove abbiamo conosciuto Juan, un ragazzo spagnolo in viaggio da solo per la Scozia. Tutto quello che aveva era un barattolo di nutella, una borraccia, un dizionario di inglese e una tenda. Facciamo un pò di conversazione ma, da bravo spagnolo, sa l'inglese peggio di noi!!! Yuppie!! Finalmente ci sentiamo sapienti... La sera in ostello conosciamo altri due ragazzi, stavolta napoletani, simpaticissimi, Stefano e Fricchetò. Il loro programma è quello di stare ad Edinburgo fino a settembre, e di giorno vanno in giro a cercare lavoro e un appartamento dove stare. Gli proponiamo di giocare a briscola, invece loro ci fanno giocare a 3 sette, un gioco di carte a quanto pare tipicamente napoletano che io non ho esattamente ben capito... Cmq ci divertiamo un pò ma poi noi filiamo a letto, che domani ce tocca ripartì.

Lau! ha lasciato la sua traccia| alle 03:30 |

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26 luglio 2005

New Castle - Edimburgo


Ci svegliamo piuttosto presto perchè a mezzogiorno circa abbiamo il treno diretto ad Edimburgo. Colazioniamo con muffins al cappuccino e caffè liquidoso, e approfittiamo per andare in giro a cercare queste benedette bombolette per il fornellino da campeggio. Ci abbiamo messo un bel pò a trovarle, perchè ogni negozio ci spediva in un altro, e quello dopo in un altro ancora... Alla fine torniamo vincitori agli zaini e andiamo in stazione. Saliti sul treno notiamo subito l'incolmabile abisso che separa i treni italiani da quelli inglesi... non c'è proprio paragone... Inghilterra 1 - Italia 0. Arrivati alla stazione di Edimburgo cominciamo il nostro giro di telefonate agli ostelli (avvertimento: le cabine telefoniche britanniche non danno mai il resto) ma anche qui sembra che non ci siano posti liberi. Alla fine troviamo un buco all'High Street Hostel, che in seguito si rivelerà una scelta perfetta. L'ostello infatti è carino, in centro, vicino alla stazione e soprattutto pieno di vita. Usciamo a fare un giro e ci becchiamo un pò di centro città. Come prima cosa puntiamo al famoso castello di Edimburgo, ma appena vediamo che per entrare bisogna pagare la bellezza di £9.50, cacciamo un urlo e facciamo retro front. La città alla fine non si rivela così eccezionale, diciamo che non ci impressiona granchè... Forse sarà per colpa del tempo, nuvoloso e con un freddo incredibile, accompagnato da un vento assassino... Quindi ci bardiamo piu' che possiamo e soffriamo in silenzio...!! Facciamo ancora un giretto nei dintorni ma tanto alle cinque emmezza di pomeriggio qua è già tutto chiuso, chiese musei e negozi che siano, la gente va a casa a cenare, e quindi non ci resta altro che tornare all'ostello. Cena a base di buste Knorr, partitina a Scarabeo e poi tutti stanchi morti a letto.

Lau! ha lasciato la sua traccia| alle 14:09 |

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25 luglio 2005

Partenza: Bergamo - New Castle


Siamo partiti alle 14.15 da Orio al Serio con classico volo low cost della Ryan Air che non fa mai male. Appena atterrati all'areoporto di New Castle è scattata subito l'operazione felpa, visto che nonostante fosse piena estate lo sbalzo termico è stato a dir poco evidente. Dall'aereoporto proviamo a telefonare ai due ostelli della città (YHA Newcastle Hostel e Euro Hostel Newcastle) ma purtroppo era tutto pieno a causa della Tall Ships' Race, un cavolo di festival dove gareggiavano delle barche o così mi sembrava di aver capito. Quindi, come prima notte, optiamo subito per il campeggio, perchè da bravi interrailer ci eravamo muniti anche di tende e sacchi a pelo. Quindi prendiamo la metro con meta South Shields, una fermata in culo ai lupi. Già qui notiamo che i trasporti in England costano cari: £2.20 solo andata. Scendiamo dalla metro e camminiamo chiedendo indicazioni a destra e a manca. Alla fine incontriamo un tizio molto gentile che ci accompagnia personalmente al campeggio piu' vicino (tra lì'altro scopriamo che ha lavorato a Stezzano... whatta little world!). Il campeggio non si rivela male, ha pure dei cessi rispettabili, per un totale di £21 per due tende. Purtroppo il campeggio non vende le bombolette a gas adatte al nostro fornelletto da campeggio, quindi ci tocca cibarci di scatolette simmenthal, insalatissime rio mare, tonno in scatola, prugne secche e crackers. Non ci mettiamo molto a conoscere i nostri vicini di tenda: Joseph e Peter, sostanzialmente due idioti casinisti e logorroici ma nonostante questo anche simpatici. Piu' che altro conosciamo Joseph, che ha vent'anni e una voglia matta di trombare. Parla di sesso in continuazione, e non vede l'ora che arrivi la madre di Peter il giorno dopo che gli porta la ganjaaaaaaa (così come la chiamava lui...). La serata insomma scorre tranquilla, ma poi si fa buio e allora tutti a nanna.

Lau! ha lasciato la sua traccia| alle 14:09 |

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