05 agosto 2005

Doolin e le Cliffs of Moher


Il giorno seguente ci svegliamo di buon'ora. Guardiamo fuori dalla finestra e magicamente i nuvoloni se ne sono andati ed è uscito il sole. Evviva, il cielo è di un azzurro fantastico e, dopo dieci giorni di autunno inoltrato, ci sembra finalmente estate. Facciamo colazione con le nostre scorte di pane e marmellata rubata il giorno prima a Galway. Visto che abbiamo intenzione di stare a Doolin ancora una notte, chiediamo alla tipa della reception di prenotarci la camera per un'altra sera, ma purtroppo ci dice che l'ostello è tutto pieno e quindi dobbiamo sloggiare. Per poco non ci incazziamo, perchè è già la seconda volta che ci capita (la prima a Stromness), ma effettivamente possiamo prendercela solo con noi stessi che non siamo stati furbi a prenotare subito due notti invece che una sola. Quindi ci tocca assolutamente trovare un'altra sistemazione. Federico e Laura allora vanno in avanscoperta... Si incamminano per l'unica lunga via di Doolin in cerca di un ostello economico (evitando naturalmente i B&B che per noi costano una fortuna). Ci mettono un bel pò a tornare, hanno chiesto a 2 o 3 ostelli, ma nessuno di loro aveva posti oppure non li riceveva... Insomma, un casino, e alla fine, visto che tanto il cielo era limpidissimo, decidiamo di andare ad accamparci nel giardino dell'Aille River Hostel, con la nostra fedele tenda. Quindi lasciamo il Doolin Hostel, e ritorniamo là, chiediamo se c'è posto al nostro vecchio amico Charles, proprietario dell'ostello, e lui ci fa accampare al costo di € 7 a testa, potendo utilizzare tutti i servizi dell'ostello. Piantiamo la tenda, e poi partiamo direttamente per andare alle famigerate Cliffs of Moher, destinazione del giorno. Per raggiungere le Cliffs ci sono due modi: in pullman o a piedi. Inizialmente pensiamo che sarebbe meglio andare con il pullman, visto che da Doolin è una lunga passeggiata di circa 10 km. Però poi, raccogliendo informazioni e consigli da gente del posto, ci convinciamo che è molto meglio andare a piedi perchè, in caso contrario, non si vedrebbe nulla e non ci si godrebbe il paesaggio fino in fondo. Cominciamo la nostra camminata, rigorosamente in salita, e visto il tempo soleggiato ed estivo, nel giro di poche centinaia di metri il paesaggio ci sembra già fantastico... Piu' camminiamo e piu' il posto diventa meraviglioso: sterminate colline verdeggianti, cielo limpido e natura incontaminata. Ben presto scopriamo però che fare un percorso del genere è come partecipare a una puntata di "Giochi senza frontiere", infatti gli ostacoli da superare, saltare, evitare e schivare sono veramente tanti... Il percorso infatti è pieno di piccoli torrenti, di gigantesche pozze di fango (questo anche perchè il giorno prima aveva piovuto tutto il giorno), di numerosi fili spinati o elettrici e soprattutto, cosa che a me ha spaventato a morte, è pieno di mucche e cavalli che girano indisturbati, brucano l'erba e corrono felici... Alla fine abbiamo scoperto che quegli animali sono abituati alla presenza dell'uomo, quindi loro non hanno paura e non ti attaccano, ma nel momento in cui ci siamo trovati una cavalla che ci inseguiva, io sinceramente mi sono cagata in mano! Cmq abbiamo proseguito il nostro percorso, ci siamo messi a mangiare sulle scogliere a picco sul mare, e poi abbiamo proseguito ancora. Il punto di arrivo era una torre, punto in cui arrivi con il pullman e lo riprendi per tornare indietro, quindi dove c'erano tantissimi turisti. La torre dista da Doolin circa 10 km, che noi abbiamo percorso lentamente nel giro di 5 o 6 ore. Quando siamo arrivati infatti erano circa le quattro del pomeriggio; la torre, una sorta di centro informazioni, era assediata da centinaia di turisti. Il pullman per tornare indietro sarebbe stato di lì a tre ore, quindi decidiamo di tornare a piedi, però dalla strada asfaltata. Ci incamminiamo, ma nessuno ha molta voglia di camminare ancora, quindi ogni volta che passa una macchina mettiamo fuori il pollice per chiedere un passaggio. Ad un certo punto si ferma una macchina di coniugi irlandesi che carica su Laura e Veronica. Dopo cinque minuti si ferma un furgoncino guidato da un vecchio signore irlandese che a vederlo sembrava Babbo Natale. Ci carica su in sei: io, Ciccio, Sara, Federico e altri due tizi polacchi. Il furgone è veramente messo male, una carretta insomma, però almeno va e noi non dobbiamo camminare. Il vecchio signore è di poche parole, ci spiega solo che lui non sta andando a Doolin, dove dobbiamo ritornare noi, quindi ci dice che se vogliamo che lui ci porti lì dobbiamo offrirgli una pinta di birra. Accettiamo l'offerta, e infatti alla fine Ciccio gli da 4 euro, l'equivalente di una Guinness. Ritornati al nostro ostello ci leviamo i vestiti e le scarpe sporche di fango e ci facciamo una doccia. Federico si accorge di essersi scottato la testa a causa del sole forte, e anche noi effettivamente ci sentiamo un pò bollenti. Dopo cena Ciccio e Federico si fanno una partita a scacchi, mentre Sara e Laura si occupano del lavaggio dei vestiti. Conosciamo per caso due tipi di Livorno, uno dei quali abita lì a Doolin da un mese in una delle tende piantate insieme alla nostra nel giardinetto dell'Aille River Hostel, e per mantenersi di sera fa il cameriere in un ristorante. L'altro è un suo amico che ogni tanto viene a trovarlo. Quando ormai si sta facendo buio Sara, Federico, Laura e Veronica vanno in tenda, mentre io e il Ciccio andiamo nella parte del paese dove ci sono i pub e andiamo a berci qualcosa. Scegliamo l' O'Connor, il pub piu' caratteristico e antico del paese. Dentro ci sono tre musicisti che suonano tipica musica irlandese, e così stiamo lì un'oretta a goderci lo spettacolo. Verso le undici emmezza ritorniamo all'ostello, camminando lungo l'unica via del paese che a quell'ora era immersa nel buio piu' totale. Arrivati all'ostello entriamo in tenda, puntiamo la sveglia, e ci addormentiamo stanchi morti.

Lau! ha lasciato la sua traccia| alle 16:07 |

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