28 luglio 2005

Edimburgo - Inverness


Prendiamo il treno con direzione Inverness. Lì decidiamo di andare direttamente a Lochness, vedere il famigerato lago e trascorrere la notte in qualche campeggio sperduto sperando di non essere mangiati da misteriosi mostri marini. Però scopriamo che il biglietto del pullman, per fare mezz'ora di strada e arrivare lassù, costa la bellezza di £8 solo andata (grrrrrr). Decisamente troppissimo per noi poveri squattrinati che fanno una vacanza da zingari (come dice mia nonna). Però ci rode parecchio non andare a Lochness, quindi non ci demoralizziamo e proviamo a chiedere al primo pullman che passa se va da quelle parti. Con sorpresa di tutti il pulmista ci dice che sta andando proprio dove andiamo noi, e per la modica cifra di £2.25!! Cogliamo al volo l'occasione e carichiamo gli zaini. Però mi viene un dubbio (troppo bello per essere vero, no?) e quindi chiedo bene all'autista se effettivamente sta andando proprio nella nostra direzione... Infatti, così non era! Quindi ributtiamo giu' tutti gli zaini e diciamo addio ai nostri dindini buttati nel cesso. Consiglio: scandire bene le parole per evitare che dei pulmisti vichinghi capiscano roma per toma. Gambe e morale in spalla e ci incamminiamo per l'unico campeggio della città: 3 kilometri a piedi, zaini compresi. Miiiiiiii! E' una faticaccia incredibile, ma alla fine ce la facciamo. Purtroppo il tempo non è dalla nostra parte, e quindi mentre montiamo la tenda comincia a scendere quella cavolo di pioggerellina tipica del posto che è tutt'altro che simpatica. Visto il brutto tempo, la cena si fa in tenda e nel nostro prestigioso menu' predominano buste Knorr a base di riso e crema di piselli; come dolce ci concediamo un prelibato omogenizzato alla frutta Mellin. Durante la serata abbiamo la -brillante- idea di lavare un bel pò di roba. Peccato che abbiamo un solo gettone per l'asciugatrice, e naturalmente sfiga vuole che non asciughi nulla. Tra l'altro la reception del campeggio è ormai chiusa, quindi Laura e Federico vagano per tutto il campeggio cercando qualche buon cristiano che gli possa vendere un gettone per asciugare la roba, ma purtroppo senza risultati, finendo persino nella roulotte di una tizia completamente ubriaca. Pace e amen dico io, tanto è inutile stenderli visto che con l'umidità e la pioggia e il freddo non si asciugheranno mai... Ma i nostri eroi non demordono e allora si chiudono nei bagni del campeggio ad asciugare felpe e jeans sotto la macchinetta dell'aria per asciugarsi le mani. Io invece, accusando tutti di pura pazzia, torno nella tenda e vado a nanna. Nel frattempo si era messo a diluviare. Evvai.

Lau! ha lasciato la sua traccia| alle 21:47 |

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